sabato 23 novembre 2013

Il caso più clamoroso del conflitto di interessi

[23/11/2013] di Ferdinando Imposimato 

Il caso più clamoroso del conflitto di interessi , minaccia alla nostra democrazia,  riguarda  l'ex presidente del Consiglio Berlusconi. Il quale ha approvato leggi che favoriscono i suoi interessi patrimoniali -  leggi sul falso in bilancio, sulla esportazione di capitali e sul condono agli evasori - o gli interessi giudiziari propri e di amici, come la legge ex Cirielli, una forma di indulto ad personas; ma  ha tutelato anche gli interessi politici, come le leggi che alterano la par condicio nell'uso dei mezzi di informazione, condizione indispensabile per una corretta competizione democratica, senza che intervenga alcuna sanzione. Furio Colombo, di fronte alla domanda di un cittadino “verrà un giorno in cui non troveremo il nome di Berlusconi in nessuna delle notizie che orientano un giornale o un telegiornale?”,  ha  messo in evidenza che quel giorno verrà ma non è vicino  dicendo che        “Berlusconi  è una grave anomalia che avrebbe danneggiato in modo serio il Paese  se fosse rimasto al potere  a lungo. Questi due decenni  (compresi quelli in cui ha governato il centro sinistra  di Prodi e D'alema) appartengono in pieno  e completamente al dominio di Berlusconi, che da quando è sceso in campo , ha inflitto al Paese un danno grave e costante” ( il fatto del 22 novembre 2013). Il conflitto di interessi ,  cioè la coesistenza  di Berlusconi imprenditore ,   Berlusconi proprietario di tre TV e governante, è stato esercitato sempre, con la inerzia dolosa del centro sinistra. Berlusconi non ha mai interrotto il suo controllo sulla RAI, la sua capacità di nomina, la sua collocazione e lo  spostamento  di dirigenti  all' azienda di Stato secondo convenienze e necessità delle sue televisioni private.  Egli ha creato un potere di approvazione e cancellazione di notizie  sui giornali che non possiede attraverso  l'intimidazione esercitata da un editore come lui al Governo, uno che può fare o distruggere il futuro di ogni giornalista.  Ha imposto notizie false sulla sua innocenza ripetendole mille volte in TV, compresa l'ultima  sulla presunta congiura del magistrati di Milano che lo hanno condannato per concussione e  induzione alla prostituzione.   Oggi con la decadenza di Berlusconi occorre porre le premesse per cancellare questo grave vulnus alla democrazia, questa offesa  costante alla verità.

Difesa collettiva della Costituzione contro i demagoghi